È in occasione della recente sentenza di assoluzione di due giovani ravennati accusati di stupro che Linea Rosa manda un messaggio di solidarietà e sostegno alle donne vittime di violenza.
Casi come questi non devono scoraggiare le donne a denunciare i maltrattamenti.
È importante ribadirlo e sottolineare che nessuna “attenuante” può giustificare rapporti sessuali in cui le parti non esprimono apertamente la propria volontà. Deve essere chiara e ferma la condanna verso ogni atto di sopraffazione sessuale, perché di questo si tratta, quando in un rapporto sessuale non è chiaramente espresso il consenso di ambo le parti. La legge dovrebbe garantire una tutela più specifica per casi di questo tipo, come ad esempio, succede dallo scorso anno in Spagna, dove è entrata in vigore una legge appellata “Solo Sì è Sì”, che punisce ogni atto agito senza dichiarato consenso, equiparandolo di fatto a violenza sessuale.
“La nostra condanna non è al singolo episodio, la cui sentenza verrà motivata dal Tribunale entro i prossimi 90 giorni, ma si tratta di una questione culturale che porta a normalizzare e accettare frasi come “Era solo per ridere”. Un tipo di atteggiamento doppiamente pericoloso perché concausa di un problema altrettanto grave quale la vittimizzazione secondaria della vittima.
Un appello unanime lanciato dal Centro Antiviolenza di Ravenna – e sottoscritto da Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna, Rete Donna CGIL, Casa delle Donne Ravenna e UDI Ravenna – che ha trovato voce grazie agli oltre 300 cittadini e cittadine che hanno preso parte alla manifestazione di sabato 19 febbraio a Ravenna.