Il rosso delle scarpe ha colorato le strade della città, un colore che urla dignità, resistenza, rinascita. Questa mattina, sabato 23 novembre, Ravenna si è fatta comunità: 700 persone – studenti e studentesse, istituzioni, cittadini e cittadine – hanno percorso le vie del centro, portando un messaggio chiaro e potente contro la violenza di genere.
Dai giardini Speyer a Piazza del Popolo, il corteo ha attraversato il cuore della città, con soste in via Padre Genocchi e in via Mazzini 57 (davanti alla sede di Linea Rosa), dove letture simboliche a cura di Spazio A Teatro hanno invitato alla riflessione collettiva. In chiusura della camminata, l’assessora Federica Moschini ha ribadito l’importanza di segnali come questi per superare la cultura del patriarcato per un futuro più equo e dignitoso per tutte le donne.
In occasione della manifestazione, Linea Rosa ODV rende pubblici i dati relativi all’attività quotidiana del centro antiviolenza e i numeri sull’accoglienza dei primi dieci mesi del 2024.
Da gennaio, sono state accolte 410 donne, un netto incremento rispetto alle 392 dell’intero 2023. La maggior parte delle donne che si rivolgono al centro ha un’età compresa tra i 30 e i 45 anni, e circa il 65-70% di loro è madre, in cerca di sicurezza non solo per sé, ma anche per i propri figli/e.
Anche il dato relativo alle donne straniere conferma la tendenza degli ultimi anni: il 30% delle richieste proviene da persone di origine non italiana, segno che la violenza non conosce confini culturali o geografici.
Nello stesso periodo in esame, Linea Rosa ha ospitato 44 donne. Di queste, 21 hanno trovato rifugio nelle case protette, mentre altre 23 sono state accolte in strutture di emergenza. Con loro, anche 24 bambini/e hanno trovato un luogo sicuro dove ricominciare a sognare un futuro diverso. Ad oggi, tutte le cinque case rifugio sono al completo, un segnale che sottolinea l’urgenza di ampliare le risorse e il sostegno per chi fugge dalla violenza.
“La camminata di questa mattina ribadisce il sostegno dell’intera comunità alle donne, ma il vero cambiamento si costruisce giorno dopo giorno, attraverso l’educazione al rispetto, il superamento degli stereotipi e l’impegno a costruire relazioni basate sulla dignità e l’uguaglianza. A tutte le donne che hanno trovato la forza di chiedere aiuto, a chi sta ancora lottando, a chi sta ricostruendo la propria vita vorrei dire che Linea Rosa c’è! La presa in carico è completamente gratuita e soggetta ad anonimato. Rivolgersi a Linea Rosa non significa esporre denuncia ma intraprendere un percorso di autodeterminazione per uscire da una condizione di disagio e maltrattamenti”, ha dichiarato la presidente Alessandra Bagnara.