CHIEDI AIUTO
Se stai visitando il sito di Linea Rosa, forse hai il dubbio di subire violenza, oppure che una persona vicino a te (come un’amica, una familiare o una conoscente) ne sia vittima.
Se vuoi capirne di più puoi fare questo test in maniera anonima.
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Ravenna
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FAQ
Come posso aiutare un’amica o conoscente che subisce violenza?
Se sei a conoscenza diretta di maltrattamenti perché hai assistito personalmente a episodi di violenza, o perché una tua amica/conoscente te ne ha parlato, o ancora, pensi che una Donna della tua cerchia familiare o amicale subisca abusi osservando in lei dei comportamenti o segnali che ti fanno pensare a questa eventualità, è importante non sottovalutare e rendersi disponibili all’aiuto. In che modo? Ascoltando le sue confidenze senza giudicarla, rispettando i suoi tempi senza pressarla o sostituendoti nelle scelte; informarla dell’esistenza del Centro Antiviolenza in cui potrà trovare un luogo sicuro, e soprattutto riservato, dove poter chiedere anche semplicemente prime informazioni. Se non conosci un Centro vicino, puoi indicare di rivolgersi al numero gratuito nazionale 1522, che la metterà in contatto con operatrici antiviolenza del territorio. Nel caso fossi testimone di violenze, puoi chiamare il 112.
Come posso riconoscere di subire una qualche forma di violenza?
La violenza maschile sulle Donne si manifesta in diverse forme, con episodi unici o sporadici o più spesso per “cicli” di durata e frequenza variabili. Può essere fisica, psicologica, economica, sessuale. Se pensi di esserne in qualche modo vittima, parlane con un’operatrice di un Centro Antiviolenza.
Se vuoi saperne di più puoi collegarti a questo link:
www.surveygizmo.co.uk/s3/2181173/ISA-online
Come posso riconoscere se sono vittima di stalking?
Stalking è un termine che deriva dall’inglese “to stalk”, che significa letteralmente “inseguire, pedinare”. Consiste in una serie di atti persecutori prolungati e frequenti nel tempo, di varia natura, quali minacce, molestie e/o danneggiamento di beni personali, ma anche comportamenti apparentemente innocui (es. gesti e attenzioni non desiderati, telefonate e/o messaggi continui), che generino nella vittima uno stato di malessere o ansia; spesso tale condizione può sfociare nella necessità di MODIFICARE LE PROPRIE ABITUDINI DI VITA (es. cambiare numero di telefono, tragitto casa – lavoro, cambiare profilo social, ecc.), o da paura per la propria incolumità psico-fisica. Le condotte tipiche dello stalking configurano il reato di ATTI PERSECUTORI che è disciplinato dall’art. 612-bis c.p.
Come mi posso difendere da uno stalker?
Per lo stalker è importante mantenere un contatto con te, affinché possa continuare ad esercitare il suo controllo. Per questo, se dopo aver esplicitato il tuo rifiuto, quella persona continua ad importunarti, è utile interrompere ogni contatto diretto. Se pensi di stare subendo stalking, è importante parlarne con qualcuno, di tua fiducia, ma soprattutto confrontarti con il Centro Antiviolenza, per approfondire la situazione. Esistono alcuni strumenti di tutela: l’ammonimento del Questore, che consiste in una sorta di “richiamo” da parte delle Forze dell’Ordine allo stalker senza conseguenze penali, qualora lo stesso in seguito interrompa le sue azioni. Diversamente, si può procedere con una denuncia.
Se decido di sporgere denuncia, mi saranno portati via i figli?
Quando una mamma decide di denunciare violenze domestiche, sta anche cercando di proteggere i propri figli. A questo link puoi trovare risposte su questo argomento fornite dal Tribunale dei Minorenni di Bologna.
Se mi rivolgo al Centro Antiviolenza, sono costretta a denunciare?
Non sei obbligata a sporgere denuncia, il Centro Antiviolenza rispetta le tue scelte senza imposizioni. Le operatrici possono spiegarti in sede di colloquio in cosa consiste e quali sono le sue finalità, affinché tu possa essere consapevole di quali strumenti esistono per proteggerti dal contesto di violenza in cui ti trovi e decidere autonomamente come procedere.
Se decido di contattare telefonicamente il Centro Antiviolenza, da chi sarò accolta? Cosa devo aspettarmi?
Se deciderai di chiamare il Centro Antiviolenza, ti risponderà la voce di un’operatrice – formata sul fenomeno della violenza di genere – che ascolterà quanto hai da raccontare, dedicandoti il tempo necessario per capire insieme cosa stai vivendo.
Insieme deciderete se fissare un colloquio personale presso la sede dell’associazione e, in quel caso, verrai accolta da una delle operatrici che lavorano presso il Centro.
Durante il colloquio ti verrà offerto prima di tutto ascolto incondizionato, senza giudizi o soluzioni già prestabilite, successivamente, solo se lo vorrai, l’operatrice ti accompagnerà sia nel ripetere con le sue parole la situazione che hai descritto sia nel trovare possibili strade da percorrere per uscire dalla situazione, a partire dalle tue capacità personali e da quelle esterne da mettere in campo. Se, invece, ciò di cui hai bisogno è soltanto uno spazio “sicuro” dove poterti parlare liberamente, il tuo bisogno verrà ”ospitato”.